/ I Musei del Castello

Nel Castello di Prata Sannita trovano posto tre Musei frutto di lunghe ricerche e di studi che ne hanno consentito l’ordinamento secondo un metodo scientifico.

Il Museo Storico, costituito e curato da Vittorio Scuncio, si compone di due sezioni ciascuna delle quali è dedicata ad un singolo conflitto.

Il Museo della “Civiltà” agricola e pastorale della terra di Prata costituito e curato da Lucia Daga Scuncio, si articola in due sale ed accoglie oggetti ed arnesi da lavoro raccolti nel corso di oltre ventanni e provenienti unicamente da Prata.

Il Museo storico e quello della Civiltà agricola hanno ricevuto il patrocinio del Ministero dei Beni Artistici e della Cultura nel 1995, attraverso l’interessamento della Soprintendenza ai Beni Storici e Artistici di Caserta e Benevento.

Il terzo Museo di recente acquisizione – 1998- e denominato “il Museo del Vasaio” è prevenuto a Lucia Maria Daga Scuncio con un atto di donazione da un artigiano il quale, cessata l’attività, avrebbe visto dispersi gli stampi in scagliola di gran parte delle sue opere.

Il Museo Storico

Il Museo Storico, costituito e curato da Vittorio Scuncio, si compone di due sezioni ciascuna delle quali è dedicata ad un singolo conflitto. Quella riferita alla Prima Guerra Mondiale, nota comunemente come la Grande Guerra, presenta anche una serie di fotografie che illustrano il percorso del conflitto sul fronte italo austriaco dal 1915al 1918. Attraverso cimeli, immagini, didascalie, vengono descritte le prime battaglie sull’Isonzo, le battaglie per la conquista della Bainsizza fino a giungere ai sanguinosi mesi del 1918. Conclude la sezione il Bollettino della Vittoria del Generale Armando Diaz.

La sessione dedicata alla Seconda Guerra Mondiale riunisce i cimeli delle diverse truppe che si alternarono in tutta Italia,negli anni di guerra 1943-1945 con particolare riferimento all’area geografica in cui è compresa Prata.

Una seconda sala accoglie la documentazione relativa alla guerra nei settori di Anzio e Nettuno ed in quelli interessati alla linea Gustav (Gaeta- Cassino-Ortona) Ampio spazio è stato concesso alla documentazione fotografica che illustra i movimenti di truppe nei paesi prima ed immediatamente interno a Cassino in un immaginario itinerario di avvicinamento prima, stasi e successivo superamento della linea G tedesca. Completano la documentazione cimeli ed uniformi delle truppe che sono state alloggiate nelle sale dello stesso Castello.

Ad ulteriore approfondimento delle vicende legate alla Seconda Guerra mondiale nella zona , si è proceduto nel tempo alla raccolta di testimonianze verbali narrate dagli abitanti di Prata che qui vissero da giovani testimoni e che a distanza di anni sono ancora una preziosa fonte di informazioni anche per gli studenti della classi terze medie che concludono il ciclo scolastico con lo studio degli avvenimenti di questo periodo storico.

Il Museo della “Civiltà” agricola

Il Museo della “Civiltà” agricola e pastorale della terra di Prata costituito e curato da Lucia Daga Scuncio, si articola in due sale ed accoglie oggetti ed arnesi da lavoro raccolti nel corso di oltre ventanni e provenienti unicamente da Prata.

La raccolta è frutto di donazioni ed è suddivisa seguendo le diverse fasi della vita di un centro rurale quali ad esempio “il lavoro nei campi”, “i lavori sull’aia”, “il trasporto” “il segno dei mestieri” secondo i criteri dettati dal Museo delle Tradizioni popolari presso i quali il Museo di Prata è segnalato e per il quale sta procedendo alla catalogazione su schede predisposte dall’Istituto Centrale del Catalogo.

Un cartellino identificativo di ogni oggetto propone la dicitura dialettale (scritta in rosso9 e la traduzione in Italiano ( in blu9 . A completamento di quanto esposto è stata effettuata una raccolta (dal 19729 della cosiddetta tradizione “orale” di favole, indovinelli, canti religiosi e di corteggiamento riproposti nel tempo anche da alunni delle scuole locali e dai grupi folkloristici e depositati presso l’Archivio Musicale dell’Accademia di Santa Cecilia a Roma.

Il Museo del Vasaio

Il terzo Museo di recente acquisizione - 1998 - e denominato “il Museo del Vasaio” è prevenuto a Lucia Maria Daga Scuncio con un atto di donazione da un artigiano il quale, cessata l’attività, avrebbe visto dispersi gli stampi in scagliola di gran parte delle sue opere.

L’esposizione degli oggetti realizzati nel corso di oltre trent’anni consente di ammirare opere che possono essere ascritte più ad un artista che ad un artigiano. Pancrazio di Pietrantonio, questo il suo nome, nativo di Gallo Matese, ha avuto modo di imparare questa arte da vasai del Venezuela dove si è recato come emigrante subito dopo la seconda guerra mondiale e dove a vissuto per molti anni insieme alla moglie Margherita: rientrato in Italia ha aperto un’attività di produzione in prossimità di Venafro verso il paese di Pozzilli.

La varietà degli oggetti modellati nel tempo e che vanno da quelli di uso comune a forme artistiche elaborate e di carattere decorativo consente di riconoscere un amore ed una passione per la materia che identificano l’esecutore come un vero artista, agli oggetti realizzati al tornio si alternano altri più elaborati e di grande misure quasi tutti accompagnati dal loro stampo.

La stanza rotonda di una delle torri accoglie il banco da lavoro costruito dallo stesso vasaio al quale è stata affiancata la prima opera in assoluto realizzata al rientro in Italia: un vaso con decorazioni  floreali e ghiande in rilievo, anche questo accompagnato dalla forma in gesso.

Il Castello di Prata Sannita

Il castello di Prata Sannita sorge su un costone di roccia sfruttando le asperità naturali e sovrasta il piccolo Borgo Medioevale in parte ancora cinto dalle mura merlate nel lato Est, verso il fiume Lete.

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Le attività del Castello

L’Associazione Castello di Prata Sannita, ha come finalità la valorizzazione della cultura come mezzo di promozione del territorio.

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